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RISICOLTORI A CACCIA DI ZANZARE

da | 24 Mar 2014 | NEWS, Riso in cucina

La Giunta regionale del Piemonte ha approvato il programma annuale per la lotta alle zanzare che coinvolge numerose imprese risicole. Lo stanziamento complessivo è di 5 milioni, per tre progetti: lotta alle zanzare in risaia (3.756.293 euro); interventi nelle aree urbane, su progetti presentati dagli enti locali interessati (632.456); informazione e monitoraggio della diffusione dei vettori di patologie (236.250). Il coordinamento è affidato all’IPLA (Istituto Piante da Legno e Ambiente), compensato con 375mila euro. Il Piemonte ha avviato programmi di lotta alle zanzare a partire dalla fine degli anni ’90 e l’istituto gestisce la lotta alle zanzare dal 2007. Originariamente, ci informa l’assessorato alla Sanità della Regione, il programma era cofinanziato dalle Province e i finanziamenti sono passati dagli 8.495.000 euro del 2007, ai 7.460.000 euro del 2008, fino ai 7.153.000 euro del 2010: con l’uscita delle Province dal co-finanziamento l’investimento è rimasto a carico solo di regione Piemonte con 7.000.000 di euro nel 2011 e nel 2012 fino ai 5.000.000 di euro dell’anno 2013 e del 2014. La riduzione degli stanziamenti, in parte compensata dall’attivazione di misure agroambientali del PSR e da una migliore gestione del magazzino dei prodotti, ha comportato ovviamente una riduzione della superficie risicola trattata.  

Nell’ammbito risicolo, L’obiettivo è eliminare le zanzare allo stadio larvale quando le uova schiudono nelle acque di risaia. Collaborano a titolo gratuito al programma oltre 400 aziende che distribuiscono il Diflubenzuron (larvicida chimico a basso impatto) in concomitanza della semina e della pre-semina del riso. Dopo la semina non è più possibile utilizzare prodotti chimici per contrastare le zanzare in risaia. Prima della coltura sono trattati oltre 30.000 ettari di territorio sui circa 100.000 coltivati a riso in Piemonte. Circa 100 persone coordinate da IPLA, con brevi contratti durante la stagione vegetativa, monitorano giorno per giorno le infestazioni delle camere di risaia e definiscono dove trattare e dove no; 5 linee di elicotteri (2 su Vercelli e Novara e 3 su Casale a Asta del Po) trattano circa 32.000 ettari di risaia con il Bti (Bacillus thuringiensis var. israelensis) dal 15 maggio al 15 agosto. Il target è essenzialmente la zanzara di risaia (Ochlerotatus caspius) capace di compiere molti chilometri per trovare ospiti su cui nutrirsi, molto aggressiva anche di giorno e assai molesta. Dal 2013 nell’ultima fase della lotta si colpiscono anche le zanzare del genere Culex sp. che si riproducono con acqua ferma (i movimenti d’acqua in risaia cessano dalla fine di luglio); queste zanzare sono potenzialmente vettrici di malattie virali per l’uomo. La tempestività degli interventi solo nelle aree infestate e l’azione concomitante da terra degli agricoltori fino alla semina (colpendo le prime generazioni) e con i mezzi aerei successivamente ha ridotto di circa il 60% l’infestazione che c’era nel 2005 e 2006.

La lotta prosegue in ambito urbano dove l’obiettivo è essenzialmente quello di ridurre l’impatto delle zanzare del genere Culex sp (tipiche delle aree urbanizzate e non solo) e della zanzara tigre (Aedes albopictus) Le difficoltà economiche dei comuni hanno condotto ad una graduale diminuzione del numero delle amministrazioni che partecipano al progetto, ma nel 2014 saranno comunque 15 i progetti urbani con il coinvolgimento attivo di oltre 130 comuni nella lotta, secondo quanto previsto dalla Legge Regionale 75/95. Dall’attività di Campo e dal monitoraggio deriva la programmazione degli interventi di contrasto ai culicidi. Utilizzando le ditte incaricate e sotto la supervisione dei tecnici di campo si effettuano interventi in ambito pubblico. Si userà la stessa metodologia utilizzata nello scorso anno: trattamento larvicida delle caditoie allagate (trattate circa 215 mila caditoie con compresse da 2 g in 3-4 turni) con compresse di diflubenzuron; trattamento larvicida dei focolai in acque libere o facilmente accessibili da persone o animali, con Bti, circa 930 litri di prodotto; trattamenti adulticidi con piretroidi di sintesi (in caso di superamento delle soglie di infestazione), mediante spalleggiato o mezzo gommato circa 90 litri di p.a. utilizzati. Per riuscire a coinvolgere i cittadini è stato predisposto materiale informativo da distribuire, realizzato con format unico per i vari Progetti locali afferenti alla L.R. 75/95. Sono state raggiunte decine di migliaia di famiglie sul territorio, con distribuzione porta a porta o in accordo con le Amministrazioni come allegato a pubblicazioni periodiche locali. Ad esempio, dai dati della Città di Torino si evince che dal 2007 ad oggi l’infestazione delle zanzare si è più che dimezzata rispetto agli anni precedenti ed è sostanzialmente scomparsa la zanzara di risaia che prima era molto presente. Malgrado le azioni di lotta la zanzara tigre è la specie più difficile da ridurre dato che ormai è diffusa su tutto il territorio al di sotto dei 600 metri di quota.

Infine esiste il progetto di monitoraggio e lotta alle zanzare tigre e delle altre zanzare vettrici di malattie: si tratta di monitorarne la presenza sui territori non coperti dai progetti. In queste aree si procede alla verifica delle infestazioni e a campagne di informazioni nei confronti dei cittadini e delle amministrazioni con particolare attenzione agli aspetti sanitari e a chi svolge attività che possono favorire la riproduzione di zanzare (gommisti, vivai, orti, etc). Le attività previste sono le seguenti. Monitoraggio: integrazione del monitoraggio con ovitrappole e integrazione del monitoraggio con trappole a CO2 (anidride carbonica) nelle aree non coperte dai Progetti di Lotta. Sono state posizionate 942 ovitrappole dislocate sul territorio di cui 81 dislocate nei territori comunali non aderenti ai progetti di lotta (Biella, Alessandria, Tortona, Asti, Cuneo, Acqui Terme). Complessivamente i tecnici hanno contato oltre 630.000 uova. Divulgazione: nel 2013 è stato inviato a 600 scuole piemontesi il DVD “I Cacciatori di zanzare” e sono state realizzate decine di lezioni agli alunni delle scuole secondarie di primo grado (medie) contattando oltre 2.500 studenti. Attività di prevenzione e rischi sanitari: è prevista la creazione di un opuscolo informativo (vademecum: zanzare, pappataci, culicoidi, zecche) in stretta collaborazione con tutti gli Enti che si occupano del tema e un contatto diretto con veterinari e medici di base. Integrazione della Banca Dati e del sito internet: aggiornamento del nuovo sito internet creato nel 2013 e aggiornamento costante della banca dati (http://zanzare.ipla.org)

Per tutti i cittadini è stato messo a disposizione un numero verde 800.171.198 da contattare per ricevere consigli o precisazioni tecniche o, se necessario, per organizzare una visita in campo da parte di tecnici specializzati. E’ inoltre attivo, con la collaborazione del Servizio Regionale Malattie Infettive (SEREMI) e con il supporto laboratoristico dell’Istituto Zooprofilattico per il Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, un Protocollo Operativo contro la diffusione di malattie come Dengue e Chikungunya. Il piano di monitoraggio dei vettori responsabili della trasmissione della Blue Tongue pur non essendo inserito nel progetto regionale zanzare, integra la conoscenza sulla presenza e distribuzione dei culicidi nelle valli alpine che rappresentano un corridoio di ingresso della malattia dai Paesi UE e Paesi Terzi confinanti con il Piemonte. (20.03.14)

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