E’ arrivata oggi con un comunicato del Ministero dell’ Economia e delle Finanze l’attesa proroga della scadenza per l’invio dei dati delle fatture emesse e ricevute nei primi due trimestri del 2017. La scadenza originaria del 16 settembre (che sarebbe comunque slittata al 18 settembre in quanto il giorno 16 cade di sabato) è stata rinviata al 28 settembre. La mini-proroga viene giudicata da molti tecnici tanto attesa quanto insufficiente: i commercialisti avevano chiesto un rinvio al 31 ottobre o perlomeno al 16 dello stesso mese per far fronte alle grandi criticità emerse da questo nuovo adempimento burocratico che raddoppia (e dal 2108 quadruplicherà, assumendo cadenza trimestrale) le incombenze a carico di imprese e consulenti un tempo previste dal cosiddetto “spesometro” (o elenco clienti/fornitori), uno strumento che dovrebbe contrastare l’evasione fiscale ma la cui effettiva utilità è sempre stata messa in dubbio dai tecnici del settore.
In effetti la mole di dati che il fisco chiede al contribuente non più su base annuale come per lo “spesometro”, ma su base semestrale ( e dal 2018 su base trimestrale), è estremamente ampia e così ridondante da far sorgere più di una perplessità: di ogni fattura emessa o ricevuta vanno comunicati all’ Agenzia delle Entrate la partita IVA, il codice fiscale, la denominazione e ragione sociale e financo l’indirizzo esatto completo di CAP e numero civico di ogni singola controparte; in alcuni casi sono richiesti anche i dati del rappresentante legale della controparte stessa. Inoltre di ogni fattura vanno comunicati per dettaglio gli importi imponibili e la relativa imposta distinti per aliquota, oltre alla natura dell’operazione ed alle informaioni sulla detraibilità dell’imposta. Un singolo errore di compilazione può comprtare lo scarto dell’intera fornitura di dati con il rischio di conseguente sanzione.
A complicare le cose manca al momento un software specifico di Agenzia Entrate. La compilazione delle comunicazioni dei dati relativi alle fatture può essere fatta ricorrendo a programmi privati elaborati da software house (di costo non propriamente contenuto) oppure avvalendosi del portale “Fatture e Corrispettivi” accessibile dai Servizi Telematici Internet/Entratel di Agenzia Entrate. Un portale lentissimo e quasi impossibile da usare anche perché i dati delle fatture emesse o ricevute vanno comunicati compilando un apposito file per ogni cliente o fornitore anzichè un file unico in cui riportare tutte le fatture emesse ed uno per quelle ricevute come accadeva per il vecchio “spesometro”: un sistema che appare” informaticamente antediluviano” e che induce più di un consulente a temere che, se non verrà rilasciato un programma più funzionale, anche la scadenza prorogata sarà un vera e propria corsa contro il tempo.
In ogni caso anche chi utilizza software privati dovrà poi ricorrere al portale “Fatture e Corrispettivi” per l’invio telematico dei file in formato xml. Da questo punto di vista l’esperienza dell’invio dei dati relativi alle liquidazioni periodiche IVA per il primo trimestre 2017, prorogata a suo tempo per l’inefficienza ed il malfunzionamento del portale “Fatture e Corrispettivi”, oltre a creare più di una preoccupazione, induce a riflettere sulla logica abbastanza perversa di un apparato burocratico che impone sempre nuovi adempimenti al cittadino/contribuente/utente (con relative pesanti sanzioni) senza mettergli a disposizione gli strumenti per rispettarli. In ogni caso resta confermata al 18 settembre la scadenza per l’invio telematico delle comunicazioni relative alle liquidazioni periodiche IVA del secondo trimestre 2017.
