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NON VA AFFATTO BENE, MADAMA LA MARCHESA

da | 4 Nov 2016 | Uncategorized

confagricolturaOggi Confagricoltura scende in piazza a Torino contro la Regione Piemonte. Coldiretti no. Quelli che sono problemi per gli uni non lo sono per gli altri. Anche la Cia tiene un profilo basso. Ma di cosa è accusata esattamente la Regione? Confagricoltura attacca «la gestione del Programma di Sviluppo Rurale, la troppa burocrazia della Pac e i ritardi dei pagamenti dell’assicurazione agevolata». In pratica, l’obiettivo non è la politica, ma i funzionari, l’apparato. Apriti cielo. E’ come togliere la pietra d’angolo: va giù tutto. I capi d’imputazione sono i seguenti: «troppe aziende escluse dai finanziamenti del PSR; regole astruse e inapplicabili; troppa burocrazia e ritardi nella Pac; le aziende aspettano ancora i contributi sull’assicurazione agevolata 2015 e il 2016 non va meglio con i PAI» come recita un documento di Confagricoltura, richiamando notizie che abbiamo dato in questi mesi (ad esempio, si legga questo articolo). «Gli agricoltori si aspettano dalla Regione Piemonte risposte precise, impegni concreti, senza alibi e scarica barile» tuona l’organizzazione agricola. E la Regione cosa risponde? Risponde che va tutto bene Madama la Marchesa, cioè fa sapere ai giornali che si è tenuto il Comitato di sorveglianza del PSR piemontese e che sono stati «molti gli interventi fatti per esplicitare il lavoro svolto negli ultimi mesi», avverte che è «di estrema importanza la presentazione del nuovo cronoprogramma che evidenzia l’impegno di oltre il 50% delle risorse dell’intero piano entro il 2016» e aggiunge che «è stata anche richiesta la possibilità di anticipare consistenti risorse a favore delle misure agroambientali, in particolare sulla misura 10.1 lotta integrata e sulla misura 10.9 dei pascoli, per un importo complessivo di ulteriori 24,4 milioni di euro». Spiega che «nei giorni scorsi si erano svolti importanti incontri con alcune componenti del tavolo verde al fine di definire la fruizione delle risorse su alcuni bandi in essere. In particolare, vista la necessità di dare risposta al bando investimenti giovani, oltre alle risorse recentemente aggiunte che portano a 37 mil di euro la dotazione, si procederà a definire la percentuale di fondo perduto nella misura di 50% e 60% rispettivamente per pianura e montagna, senza ulteriore aggiunta del 10%. Questo consentirà a circa un centinaio di aziende nuove insediate di giovani, di accedere ad un piano di miglioramento collegato al premio di 35.000 e 45.000 a fondo perduto». Alla fine, Ferrero risponde alle critiche – che solo il 26 ottobre doveva considerare immotivate, se è vero che ha dichiarato: «i numeri descrivono i buoni risultati raggiunti con l’attuazione del Psr» – e la risposta è di quelle che per un verso ci rincuorano e per un altro ci preoccupano. Leggiamo: «considerato che in fase di istruttoria sono frequenti i casi che dimostrano di non avere i requisiti dichiarati in domanda, sulla misura investimenti 4.1., qualora questi dati vengano confermati, si procederà al finanziamento di ulteriore punteggio su entrambe le graduatorie, pianura e montagna, aggiungendo così ulteriori 7,5 milioni di euro a quanto già finanziato finora. Saranno invece previsti, come da cronoprogramma, i bandi investimenti  e insediamento giovani, per l’inizio del 2017».

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