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LA LOMBARDIA STUDIA UNA NUOVA DIRETTIVA SUI CANALI (ESCLUSIVO)

da | 3 Gen 2017 | NEWS

sommersione

Nei giorni scorsi Regione Lombardia ha messo a disposizione degli stakeholders una “Bozza Direttiva manutenzione e gestione vegetazione nei corsi d’acqua” (SCARICA IL DOCUMENTO). Tale bozza, proposta dalla Regione in collaborazione con il DISAA-Ingegneria Agraria dell’ Università di Milano, dovrebbe condurre all’emanazione di una direttiva di attuazione delle L.R. 4/2016 che reca norme per la “Revisione della normativa regionale in materia di difesa del suolo, di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e di gestione dei corsi d’acqua.” Gli obiettivi della direttiva dovrebbero essere quelli della gestione coordinata del reticolo idrico, della prevenzione del rischio idraulico ed idrogeologico mediante la manutenzione del territorio, ma anche del «ripristino di condizioni di maggiore naturalità ai corsi d’acqua» per recuperarne le funzioni ambientali.

La bozza presenta alcuni spunti interessanti, ad esempio quando indica tra gli interventi di manutenzione il «ripristino del regolare deflusso, con rimozione del materiale di sedime, tronchi d’albero e vario accumulato sotto le luci dei ponti, ponticelli, nei sottopassi stradali, nei tombini, nei sifoni, sulle pile od in altre opere d’arte», che rappresenta secondo molti osservatori uno dei punti critici di una recente gestione del territorio basata su criteri molto “lassisti” e che sarebbe alla base di alcuni problemi di dissesto idrogeologico. D’altro canto suscitano qualche perplessità i capitoli dedicati alla gestione dei canali agricoli, per i quali sembra che la Regione voglia generalizzare a tutto il territorio i criteri vincolistici già introdotti per le Aree Natura 2000. E’ vero che il testo della bozza specifica che le indicazioni  devono «contemperarsi con le esigenze tecnico-operative date dall’utilizzo irriguo e di bonifica dei canali, che sono comunque preminenti», ma forse alcuni aspetti meriterebbero l’apertura di un confronto con gli operatori del settore agricolo e dei consorzi irrigui.

Pare opportuno segnalare a questo proposito che il capitolo relativo agli indirizzi per la programmazione degli interventi sui canali irrigui nella bozza che Risoitaliano è in grado di proporvi è tutto da scrivere ed è probabile che su di esso si debba concentrare l’attenzione di chi vuole preservare la funzionalità di un reticolo idraulico che, come ha recentemente sottolineato il direttore di Est Sesia Roberto Isola, costituisce un sistema di canalizzazioni che ha una funzione decisiva nella manutenzione del territorio: «senza tutti questi corsi d’acqua artificiali l’attuale areale risicolo tornerebbe paludoso» dichiara infatti Isola al nostro sito.

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