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I COMMERCIANTI DI CEREALI DIFENDONO IL GLIFOSATO

da | 1 Ago 2017 | Internazionale

Coceral, l’associazione europea che rappresenta il commercio dei cereali, di riso, e di altri prodotti agricoli, e Copa-Cogeca, la federazione europea dei sindacati agricoli e delle cooperative agricole ha inviato una lettera congiunta agli Stati membri che chiede la ri-autorizzazione completa del glifosato nell’UE, dopo che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) hanno dato una valutazione positiva.

Nella loro dichiarazione congiunta, le organizzazioni sottolineano che «forti prove scientifiche sostengono la ri-autorizzazione di questa sostanza attiva ampiamente utilizzata per 15 anni. Poiché non vi sono preoccupazioni per la sicurezza, invitiamo gli Stati membri del Comitato a privilegiare l’estensione del suo utilizzo per quindici anni e non per dieci anni, come suggerito dalla Commissione europea. È fondamentale rispettare il processo decisionale basato sulla scienza e mantenere la fiducia nell’EFSA e le buone norme che i produttori dell’Ue rispettano».

Coceral e Copa-Cogeca sottolineano che il glifosato è l’erbicida più diffuso e il suo impiego è importante per prevenire l’erosione del suolo e ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Una conferma di questa posizione viene anche dall’agenzia di stampa Reuters, che ha rivelato che ci sono alcune ricerche inedite, in cui si evidenzia che non vi sono prove evidenti di un collegamento tra il glifosato e il cancro: «Documenti giudiziari finora non pubblicati e consultati da Reuters durante un processo giudiziario in corso negli Usa contro la mostra Monsanto indicano che Blair (epidemiologo dell’Istituto nazionale di cancro degli Stati Uniti) sapeva che la ricerca inedita non aveva trovato alcuna prova di un legame tra il glifosato e il cancro. In una deposizione giurata del marzo di quest’anno in relazione al caso, Blair ha anche ribadito che i dati avrebbero modificato l’analisi di IARC. Ha affermato che avrebbe reso meno probabile che il glifosato avesse soddisfatto i criteri dell’agenzia per essere classificato come “probabilmente cancerogeno”». Recentemente, a Milano, il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina ha confermato la scelta dell’Italia per il divieto totale del glifosato. 

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