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GALLO PROFUMA DI GIGLIO

da | 5 Ago 2016 | NEWS

moncalvo-preve-tonelloUn tipo di riso che, «seppur non rientri tra le varietà tradizionali, abbina l’alta qualità del made in Italy alla salubrità garantita dai severi controlli della nostra legislazione». Mauro Tonello, presidente della Filliera Italiana Riso e della Società Italiana Sementi e vicepresidente di Coldiretti, ma soprattutto risicoltore, è abituato a dedicare grande attenzione agli argini. Figurarsi quando si parla del concorrente italiano al celeberrimo Basmati. I vertici di Coldiretti e Riso Gallo l’hanno presentato in questi giorni e Tonello ha fornito dettagli estremamente precisi: si tratta del nuovo riso Giglio, che sugli scaffali italiani troveremo con il nome “Riso Gallo Aroma”. «Un prodotto fortemente aromatico che profumerà non solo le tavole dei consumatori ma anche le nostre campagne» è la promessa di Coldiretti, che presenta l’operazione Giglio come risposta al picco di importazioni dai Pma che si è registrato nello scorso anno, con il record storico di 219,4 milioni di chili, seguito nel primo trimestre del 2016 da un più 74 per cento. L’organizzazione di Roberto Moncalvo segnala un «forte squilibrio produttivo e commerciale nell’ambito della filiera risicola italiana determinato soprattutto dalle importazioni sconsiderate di riso lavorato provenienti da Paesi che operano in regime Eba a dazio zero, in particolare la Cambogia e Myanmar. L’Italia – sottolinea la Coldiretti – è leader nella produzione di riso in Europa con 227.329 ettari seminati che rappresentano il 55% del totale comunitario». Occorre peraltro considerare, aggiunge la bonomiana, che «la coltivazione del riso assume grande importanza per il territorio dal punto di vista ambientale perché la risaia rappresenta un ecosistema acquatico temporale e contribuisce anche alla prevenzione di fenomeni alluvionali». La coltivazione si sviluppa principalmente in 5 Regioni italiane: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Sardegna, oltre ad altre superfici interessanti presenti in Calabria e Toscana. Le aziende produttrici di riso sono circa 4.100 con una filiera che assicura il reddito di oltre 10.000 famiglie tra occupati ed imprenditori. Il valore al consumo del riso italiano supera il miliardo di euro con una produzione agricola nazionale che si aggira intorno ai 550 milioni di euro in termini di PLV. «Proprio per sostenere un mercato molto importante per la nostra economia arriva ora il Giglio il primo riso aromatico tutto italiano – spiega una nota – per garantire gusto e sicurezza in tavola che i consumatori potranno trovare in vendita con il nome di “Riso Gallo Aroma”. L’idea di creare una nuova varietà che possa andare incontro al consumatore finale ma che allo stesso tempo incontri l’esigenza esotica dettata da un’economia senza confini nasce dalla collaborazione di Riso Gallo, azienda storica leader di mercato da sempre attenta all’innovazione, con le istituzioni collegate a questo mercato come SIS (Società Italiana Sementi) e FIR (Filiera Italiana Riso), assieme a Coldiretti».

La nuova varietà è un riso aromatico lungo B e presenta «un’aromaticità floreale, che ricorda quella del Basmati, varietà di riso tipica dell’India e del Pakistan, ma è prodotto interamente in Italia rispettando gli standard Europei di sicurezza e controllo oltre che evitare le emissioni generate dal trasporto di ingenti quantità di riso da Paesi così lontani» spiega Coldiretti, che insiste sul carattere autoctono di questa cultivar. «A pesare sulle potenzialità del riso italiano è la mancanza di trasparenza sulla reale origine con il rischio che venga spacciato come italiano quello proveniente dall’estero – afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo –. Da qui l’importanza di iniziative di valorizzazione del vero prodotto Made in Italy, nella consapevolezza che il riso non è solo il cereale più consumato al mondo ma è anche rappresentativo dell’equilibrio che esiste nell’attività agricola chiamata a svolgere un ruolo multifunzionale che garantisce sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale».

«L’affacciarsi sul mercato italiano di varietà tipiche dell’Est Asiatico rappresenta per noi aziende italiane una sfida. Riso Gallo, da sempre ispirato dal concetto di fantasia e versatilità in cucina, non poteva che accogliere questa sfida e investire nell’innovazione, settore a noi molto caro – aggiunge Mario Preve, Presidente di Riso Gallo -. Grazie al supporto di SIS, FIR, Coldiretti e grazie all’impegno dei nostri laboratori di ricerca, siamo arrivati a identificare questa varietà, Riso Gallo Aroma, che risponde alle esigenze di avere un chicco aromatizzato, lungo e adatto a preparazioni “moderne”, ideando un seme che cresce e si sviluppa in un ambiente particolare come quello della nostra Pianura Padana». (Nella foto grande, Moncalvo, Preve e Tonello)

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