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FINTO BIO, MA A SUA INSAPUTA

da | 26 Dic 2015 | NEWS

Federbio

BIOIl giudice del riesame ha disposto il dissequestro delle 3800 tonnellate di risone biologico sequestrate nell’ambito dell’inchiesta che ha coinvolto cinque aziende agricole vercellesi. Lo si apprende dalla Sesia di Vercelli. I legali delle aziende, impugnando il sequestro, hanno sostenuto, secondo il giornale, che «la tipologia dei prelievi effettuati non è significativa di alcunché», in quanto «l’acqua utilizzata anche per la coltivazione del riso biologico contiene agenti chimici che possono avere influito sugli esiti degli esami iniziali che hanno determinato il sequestro». Stando alla ricostruzione giornalistica, la linea della difesa sarebbe dunque quella che l’acqua utilizzata per irrigare il riso biologico contenesse – prima dell’immissione nelle camere di risaia – le sostanze attive non ammesse dai disciplinari di produzione del riso biologico, che hanno poi contaminato le produzioni. In altre parole, si tratterebbe di finto riso bio, sì, ma  a sua insaputa. L’indagine condotta dal procuratore Ezio Domenico Basso di Vercelli è per frode in commercio. Non è ancora dato sapere se il dissequestro preluda alla chiusura dell’inchiesta con il proscioglimento delle aziende accusate, che potrebbero considerarsi lese dalla contaminazione accidentale delle loro produzioni bio. (25.12.2015)

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