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BRUXELLES NON SCOPRE LE SUE CARTE

da | 20 Mag 2016 | NEWS

Unknown-1Non ha portato novità il summit svoltosi ieri presso l’Ente Nazionale Risi con Joost Korte, Vice Direttore Generale della DG Agri della Commissione Europea (foto piccola), e con Felice Assenza, Direttore della Direzione generale delle politiche internazionali del Mipaaf. Preparato in gran segreto dall’Airi (Associazione industrie risiere) e svoltosi a porte chiuse alla presenza dei rappresentanti sindacali (ma la Coldiretti non c’era) doveva «richiamare con forza l’attenzione dell’interlocutore comunitario sulle potenzialità di sviluppo del settore purché vi sia una strategia politica più attenta, sia a livello nazionale che comunitario, in particolare per regolamentare il flusso delle importazioni dai Paesi Meno Avanzati, Cambogia e Myanmar» come annunciava il giorno precedente il presidente dell’Airi Mario Francese, ricordando molto opportunamente che «le proiezioni di questa campagna portano a stimare importazioni nell’Unione Europea dalla Cambogia e Myanmar per oltre 440.000 tonnellate, con un ulteriore aumento del 30% rispetto alla campagna precedente. Questo flusso sta riducendo la produzione comunitaria di riso indica, direttamente concorrente del prodotto importato, incrementando la produzione delle varietà di tipo japonica, determinando dei rischi di calo dei prezzi e di eccedenze.  Nel frattempo è iniziato  anche un flusso di importazioni di riso japonica, che nel 2015 ha raggiunto in totale le 118 mila tonnellate, di cui circa 30 mila tonnellate da Myanmar e Cambogia…» Invece, il comunicato finale emesso dall’Ente Risi, pur sottolineando che tutti i presenti hanno «rappresentato le forti preoccupazioni del comparto risicolo italiano in relazione all’andamento del mercato, caratterizzato dall’enorme flusso di importazione di riso a dazio zero da Cambogia e Myanmar», non fornisce alcuna indicazione sulla possibilità che la Commissione allenti la morsa che soffoca il settore risicolo. Secondo la nota ufficiale dell’Ente Risi, infatti,  «Korte, nell’elogiare l’ottimo rapporto di filiera che caratterizza la risicoltura italiana, pur condividendo le analisi degli intervenuti, ha evidenziato la difficoltà ad individuare in tempi rapidi una soluzione in relazione alle importazioni dai P.M.A., dimostrando comunque l’interesse della propria Direzione a ricercare nuovi percorsi per il settore in una prospettiva di sviluppo. Korte ha, inoltre, annunciato che il prossimo luglio la Commissione si recherà nuovamente in Cambogia per esprimere il disappunto dell’Europa per il mancato rispetto degli impegni presi dal governo cambogiano un anno fa». L’unico risultato concreto dell’incontro, ad ascoltare le ricostruzioni di chi c’era, è stato quello di aprire la strada allo spostamento del sostegno accoppiato sui risi indica, punto focale del piano Airi per il settore, approvato da Coldiretti e su cui Confagricoltura continua a non esprimersi ufficialmente. Anche su questo punto, tuttavia, la situazione è tutt’altro che chiara, come dimostra il fatto che l’Ente Risi mette in bocca al Mipaaf una frase sibillina: «Assenza ha evidenziato l’importanza strategica del settore anche per i risvolti ambientali, sollecitando la filiera ad assumere decisioni in merito al sostegno accoppiato entro tempi brevi». Poiché le “decisioni” le prende il Ministero e non la filiera, vien da pensare che sull’aiuto accoppiato chi deve decidere ancora non abbia deciso… (nella foto grande, il gruppo che ha partecipato all’incontro) (20.05.2016)

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