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BRUXELLES AUTORIZZA IL TRICICLAZOLO CAMBOGIANO

da | 3 Giu 2017 | NEWS

importatori riso

La Commissione europea ha ritardato il divieto di importare riso contenente triciclazolo, dopo che le associazioni degli agricoltori cambogiani hanno lamentato l’eccessiva rapidità dell’applicazione della norma. Una notizia destinata a rinfocolare le polemiche in Italia, dove, invece, ai risicoltori è stato confermato il divieto di utilizzare questa sostanza attiva – che non è più autorizzata nelle semine in corso – ed è stato chiesto di tenere separato dalla produzione 2017 il risone raccolto fino al 2016, che è stato trattato con il triciclazolo.

In un primo tempo, la Commissione aveva annunciato anche agli importatori asiatici il bando alla sostanza chimica per fine giugno e aveva stabilito che anche il riso d’importazione non dovesse superare i 0.01 milligrammi di residui di triciclazolo per chilogrammo. Tuttavia, secondo le indiscrezioni filtrate dalla Cambogia e riportate dal sito Agronews (editore di giornali agricoli in Asia), la Commissione europea ha ritardato la scadenza fino alla fine di settembre per dare agli esportatori il tempo di eliminare le scorte e di formare i risicoltori per giungere a eliminare l’uso del fungicida.

Hun Lak, vicepresidente della Federazione risicola della Cambogia, ha dichiarato che la decisione dell’UE di ritardare il divieto è stata presa a seguito delle lamentele da parte degli agricoltori.

«Abbiamo ricevuto molte denunce, quindi abbiamo chiesto all’UE di ritardare fino a settembre, per avere tempo di effettuare la formazione degli agricoltori e trovare nuovi fungicidi in sostituzione di quelli vietati», ha affermato Lak.

«Abbiamo bisogno di tempo per studiare approfonditamente gli altri fungicidi. Se gli agricoltori utilizzano principi attivi di cui manca la corretta comprensione, questo potrebbe avere conseguenze molto negative per l’industria». L’Unione europea aveva informato per la prima volta la Cambogia del suo progetto di bandire triciclazolo a febbraio.

Hean Vanhan, direttore generale della Direzione Generale dell’Agricoltura del governo cambogiano, ha affermato che il calendario era irrealistico sin dall’inizio.

«Se il bando fosse rimandato fino alla fine dell’anno sarebbe ancora meglio, perché avremmo tempo per esportare tutto il riso in magazzino – ha sottolineato Vanhan -. Da oggi e settembre, esporteremo le scorte dell’anno scorso».

Sang Saron, Amministratore Delegato di Amru Rice Cambodia, ha affermato che i prossimi mesi saranno utilizzati per far sì che gli agricoltori possano accelerare la sostituzione del pesticida vietato, pur ribadendo che  finora l’UE non aveva mai trovato livelli inaccettabili di fungicida nelle esportazioni di riso lavorato in Cambogia.

La sola società di Saron ha esportato circa 20.000 tonnellate di riso lavorato al mercato UE nei primi cinque mesi di quest’anno.

«La Cambogia utilizza già livlli minimi di fungicidi chimici, a differenza del Vietnam», ha detto. Secondo Lak, l’associazione chiederà un’ulteriore dilazione all’UE se i risicoltori cambogiani non saranno pronti entro settembre.

Per la Cambogia – precisa il sito – l’UE è il più grande mercato per l’esportazione di riso: l’anno scorso il mercato comunitario ha importato 341.066 tonnellate di riso lavorato cambogiano. Ora si attendono precisazioni dalla Commissione europea.

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